ACETAIA
BELLEI

Ci sono quei tesori lasciati in cantina che aspettano solo di essere riscoperti e valorizzati. Acetaia Bellei ha ritrovato il suo in una barrique: quella nella quale nonna Rosalina curava e invecchiava il suo aceto balsamico, portando avanti la tradizione di tante famiglie del territorio di Modena e Reggio Emilia.

ACETAIA BELLEI

Ci sono quei tesori lasciati in cantina che aspettano solo di essere riscoperti e valorizzati. Acetaia Bellei ha ritrovato il suo in una barrique: quella nella quale nonna Rosalina curava e invecchiava il suo aceto balsamico, portando avanti la tradizione di tante famiglie del territorio di Modena e Reggio Emilia.

CHI SIAMO

CHI SIAMO

Così, l’azienda vitivinicola di Bonporto, che produceva Lambrusco dagli Anni 70, guidata da Mario Bellei, nel 1989 si è trasformata in Acetaia Bellei grazie a un’intuizione della figlia Mariangela, che ha saputo guardare al passato per progettare il futuro della sua famiglia e della sua azienda.

Nelle province di Modena e Reggio Emilia, tra il Trecento e il Quattrocento, alla nascita di un figlio si era soliti regalare una batteria di 5-9 barrique di aceto balsamico alla famiglia. Alcuni lo fanno tutt’oggi. Rosalina, mamma di Mario, ha accolto e fatto sua questa tradizione, datata 1847, occupandosi lei stessa di una produzione familiare di aceto balsamico. Ed è proprio questa passione che la nipote Mariangela ha deciso di valorizzare e promuovere.

Si parte da una produzione di aceto balsamico DOP, che nasce dal mosto cotto di uva Lambrusco o Trebbiano e prevede un invecchiamento in barrique di almeno 12 anni (affinato) o 25 anni (extra vecchio). Poi la produzione si evolve, cercando di offrire l’esperienza dell’aceto balsamico a una platea più ampia di pubblico: con un prodotto più accessibile, ma sempre nel rispetto dei più rigorosi standard qualitativi e con l’utilizzo di materie prime provenienti da selezionati fornitori locali.
Nasce così l’aceto balsamico IGP, che al mosto di uva cotto o concentrato aggiunge aceto di vino e caramello, e prevede un invecchiamento in barrique di due mesi per l’aceto balsamico normale (con una densità di 1,07) e almeno tre anni per l’invecchiato (con 1,33 di densità). Un prodotto che diventa presto il core business dell’azienda.

Acetaia Bellei coglie la sfida di educare il palato alla qualità e alla raffinatezza. Così oggi produce due tipologie di aceto balsamico DOP e cinque linee di IGP. Per il Consorzio Nobisventi ha selezionato le linee di prodotto a più alta densità e qualità. È tuttavia presente sul mercato anche con prodotti bio, creme e glasse all’aceto balsamico, per una valorizzazione quotidiana della cucina italiana.

La scelta di qualità di Acetaia Bellei ha portato all’azienda i primi riconoscimenti da Cibus, la fiera di Parma, e nuove conferme sul mercato, che dall’Italia si è aperto fino all’Europa e poi agli Stati Uniti (dove ha aperto uno stabilimento nel New Jersey), al Canada e, ancora, all’Asia.

A differenza della maggior parte dei grandi produttori di aceto balsamico, che nel tempo sono stati acquisiti da fondi o realtà straniere, Acetaia Bellei resta un’azienda a conduzione familiare da quattro generazioni e scommette sul futuro con Giulio Tudini Bellei.

Una passione che oggi conta 3500 barrique e allarga la sua visuale dando particolare attenzione anche al packaging: dal design delle bottiglie studiato in azienda, alle etichette contemporanee che lasciano spazio al colore per puntare a un pubblico più giovane. Il tutto senza dimenticare l’orgoglio delle radici: così la poesia che nonno Mario dedicò al suo aceto balsamico è diventata texture per un sigillo-fazzoletto che accompagna le linee più prestigiose di Acetaia Bellei.

Così, l’azienda vitivinicola di Bonporto, che produceva Lambrusco dagli Anni 70, guidata da Mario Bellei, nel 1989 si è trasformata in Acetaia Bellei grazie a un’intuizione della figlia Mariangela, che ha saputo guardare al passato per progettare il futuro della sua famiglia e della sua azienda.

Nelle province di Modena e Reggio Emilia, tra il Trecento e il Quattrocento, alla nascita di un figlio si era soliti regalare una batteria di 5-9 barrique di aceto balsamico alla famiglia. Alcuni lo fanno tutt’oggi. Rosalina, mamma di Mario, ha accolto e fatto sua questa tradizione, datata 1847, occupandosi lei stessa di una produzione familiare di aceto balsamico. Ed è proprio questa passione che la nipote Mariangela ha deciso di valorizzare e promuovere.

Si parte da una produzione di aceto balsamico DOP, che nasce dal mosto cotto di uva Lambrusco o Trebbiano e prevede un invecchiamento in barrique di almeno 12 anni (affinato) o 25 anni (extra vecchio). Poi la produzione si evolve, cercando di offrire l’esperienza dell’aceto balsamico a una platea più ampia di pubblico: con un prodotto più accessibile, ma sempre nel rispetto dei più rigorosi standard qualitativi e con l’utilizzo di materie prime provenienti da selezionati fornitori locali.
Nasce così l’aceto balsamico IGP, che al mosto di uva cotto o concentrato aggiunge aceto di vino e caramello, e prevede un invecchiamento in barrique di due mesi per l’aceto balsamico normale (con una densità di 1,07) e almeno tre anni per l’invecchiato (con 1,33 di densità). Un prodotto che diventa presto il core business dell’azienda.

Acetaia Bellei coglie la sfida di educare il palato alla qualità e alla raffinatezza. Così oggi produce due tipologie di aceto balsamico DOP e cinque linee di IGP. Per il Consorzio Nobisventi ha selezionato le linee di prodotto a più alta densità e qualità. È tuttavia presente sul mercato anche con prodotti bio, creme e glasse all’aceto balsamico, per una valorizzazione quotidiana della cucina italiana.

La scelta di qualità di Acetaia Bellei ha portato all’azienda i primi riconoscimenti da Cibus, la fiera di Parma, e nuove conferme sul mercato, che dall’Italia si è aperto fino all’Europa e poi agli Stati Uniti (dove ha aperto uno stabilimento nel New Jersey), al Canada e, ancora, all’Asia.

A differenza della maggior parte dei grandi produttori di aceto balsamico, che nel tempo sono stati acquisiti da fondi o realtà straniere, Acetaia Bellei resta un’azienda a conduzione familiare da quattro generazioni e scommette sul futuro con Giulio Tudini Bellei.

Una passione che oggi conta 3500 barrique e allarga la sua visuale dando particolare attenzione anche al packaging: dal design delle bottiglie studiato in azienda, alle etichette contemporanee che lasciano spazio al colore per puntare a un pubblico più giovane. Il tutto senza dimenticare l’orgoglio delle radici: così la poesia che nonno Mario dedicò al suo aceto balsamico è diventata texture per un sigillo-fazzoletto che accompagna le linee più prestigiose di Acetaia Bellei.

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